ALAIA PASQUALE
Nato a Napoli nel 1903, morto nel 1992.
La sua sensibilità artistica lo ha portato a ben interpretare con una sintesi personale interessanti opere ove la figurazione in una essenzialità di espressione ci fa leggere il suo mondo, come ben evidenziato nella sua opera “Darsena”.
“Ogni dipinto di Pasquale Alaia dà un senso di spazio senza limite, di tempo senza tempo, cioè di infinito ed eterno: quadri che esorbitano dalla tela e invadono lo spazio circostante, accogliendo e assorbendo quasi in sé chi sta d’intorno. Ma non in maniera aggressiva, tutt’altro. La pacata cromaticità ha valore distensivo, dona un piacevole rilassamento, invita ad inoltrarsi in quei paesaggi ricchi di profondità inconsuete e di accoglienti suggestivi rifugi…. Su tutto, una luce diffusa di poesia, che rende trasparente ogni cosa rappresenta e la fa vibrare di musicalità suasiva: inatteso richiamo all’unità delle arti…” – da: Il Narciso, febbraio, 1972.
Fra i principali premi da lui conseguiti: Pasqua artistica a Barra; Premio S. Ambroeus di Milano; premio di pittura Naive a Luzzara; premio di pittura Naive a Madonna dell'Arco; piccolo formato alla Galleria dell'Esagono di Lecce; premio II Sarto a Napoli. Nel 1971 ha tenuto una personale al Centro Artistico di Varese, e alla Galleria Brixia di Brescia; nel 1972 una personale alla Galleria Parma di Parma.
Hanno scritto di lui: A. Schettini, G. Mandel, R. Biondi, C. Ruju, F. Ogliari, U. Galeota, R. Laneve, F. Mancini, G. Cavaggini, A. Marchesi, S. Brondoni, F. G. Tofoni, P. Casertano, B. Petretta, T. Bannion, V. Como, C. Toumarison, S. Cicinnati, G. Castello, G. Rinaldi, A. Froldi, U. Morucci, A. Garzia, L. Mandosse, D. de Vittori, A. M. Guidozzi Malatesta, G. della Martora, T. Carassi, T. Galgano de Lerma, A. Nobile Civirani, M. Vaccaro, Moncaliere, F. Ambrogio, E. Michele, M. T. Falconiere, M. Sica, S. Feliciello, M. Ciarleglio, C. Mandel, A. Nardon.
È stato nominato su numerosi quotidiani e periodici e pubblicazioni varie.